TU SEI AGATA – Un’opera collettiva per ricucire la memoria
- Valentina Bruno
- 10 ott
- Tempo di lettura: 2 min

Un grande racconto corale, un filo che unisce generazioni, scuole, città e cuori.Tu Sei Agata è un progetto ideato dall’artista Domenico Pellegrino e promosso da Exagonos ETS, che invita la comunità siciliana a partecipare alla creazione di un’opera pubblica condivisa: una mantella lunga un chilometro, simbolo di memoria, rinascita e bellezza collettiva, ispirata alla figura di Sant’Agata e alla sua forza senza tempo.
Un gesto antico che diventa contemporaneo
Tessere, ricamare, donare: gesti antichi che diventano linguaggio contemporaneo.Le scuole siciliane sono le prime protagoniste di questo grande laboratorio di comunità. Ogni istituto aderente diventa punto di raccolta dei tessuti donati dalle famiglie e luogo creativo dove gli studenti, guidati da esperti e insegnanti, realizzano i “Teli della Memoria”: frammenti di storia personale e collettiva che comporranno la grande mantella.
Ogni pezzo custodisce un ricordo, un colore, una voce. Insieme, diventeranno un unico manto che avvolge la città e la sua santa, metafora di una Sicilia che si ricuce attraverso la partecipazione.
L’arte come ponte tra fede, identità e futuro
“Tu Sei Agata” è molto più di un progetto artistico: è un rito civile e poetico che parla di appartenenza e libertà, di donne e memoria, di comunità e futuro.L’opera sarà svelata nel 2026 a Catania, durante le celebrazioni agatine, come risultato di un lungo processo partecipativo che coinvolge scuole, associazioni, artigiani e cittadini di tutta l’isola.
La mantella di Agata diventa così un tessuto di memorie condivise, un mosaico di mani e storie che raccontano la luce della Sicilia e la sua capacità di trasformare il dolore in speranza.
Un progetto collettivo, un invito a partecipare
Ogni scuola, ogni famiglia, ogni persona può contribuire donando un pezzo di stoffa, un ricordo, un frammento di vita.Perché “Tu Sei Agata” è un invito a riconoscersi parte di un’opera più grande, a rammendare insieme il tessuto invisibile della comunità.
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