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“Eracle. L’uomo, il mito, l’eroe”

di Domenico Pellegrino


L’artista incontra “Eracle con la cerva” dal Salinas al Mandralisca.


“Il viaggio” dell’uomo rappresentato attraverso un dialogo costante ed esaltante tra i reperti antichi e le opere contemporanee di Domenico Pellegrino.

In mostra le sculture in legno e luminaria, che raccontano l'undicesima fatica di Eracle.





5 ottobre 2020 – 31 gennaio 2021


Museo Mandralisca

Via Mandralisca, 13, 90015 Cefalù PA




Il raffinato gruppo bronzeo di Eracle con la cerva da Cerinea, da sempre uno dei reperti più famosi e ammirati del Museo Salinas, esce per la prima volta dai locali dell’ex Casa Conventuale dei Padri Filippini all’Olivella, dove dal 1866 ha sede il Museo Nazionale poi divenuto Museo Archeologico Nazionale e infine intitolato nel 1995 ad Antonino Salinas. Questa circostanza contribuisce ad accrescere l’unicità di un evento che già di per sé offre molti spunti innovativi.

La mostra di Domenico Pellegrino rappresenta simbolicamente - dice l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà - l’apertura di un dialogo e un evento culturale che si candida a far diventare un fatto eccezionale una nuova normalità. La mostra che si inaugra al Mandralisca costituisce, infatti, l’avvio di una politica di collaborazione che vede, innanzi tutto, i grandi Musei Regionali dialogare con i piccoli musei per arricchire l’offerta culturale local e, in secondo luogo, rafforza il dialogo tra arte antica e contemporanea nella ricerca di una continuità espressiva che troppo a lungo è sembrata sincopata, se non addirittura negata. Domenico Pellegrino, che attraverso questa produzione artistica si conferma sempre più “artista della luce” – sottolinea l’assessore Samonà - ci ricorda le sfide che da sempre l’essere umano è chiamato ad affrontare: sfide con il mondo esterno ma anche, e soprattutto, con le proprie paure: incertezza, solitudine, forza della natura, senso della vita, precarietà. E cosa di più attuale possiamo immaginare se non una mostra che oggi, in tempo di Covid, ci richiama a scoprire la forza interiore in una visione <illuminata> quale quella che ci offre la mostra?

Per Caterina Greco, direttrice del Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” la mostra del Mandralisca “rilancia, in un inedito e stimolante dialogo con le opere contemporanee di Domenico Pellegrino, l’interesse verso una scultura che riproduce un episodio per molti versi meno noto delle fatiche di Eracle, quello della cattura della cerva dalle corna d’oro sacra ad Artemide che, nei dintorni della città di Cerinea, sfuggiva ai cacciatori impegnandoli in corse perennemente sfiancanti. Non v’è dubbio – dice Caterina Greco - che questa seppur temporanea ambientazione esalti, per contrasto, la relazione che si istituisce con le opere di Domenico Pellegrino, attraverso le quali il tema delle imprese di Eracle viene declinato tenendo conto del simbolismo implicito che le peregrinazioni occidentali assumono nell’eroe greco per eccellenza, la cui narrazione mitologica sottende la storia della colonizzazione greca nel Mediterraneo. La nave, con cui Pellegrino apre la mostra, è lo strumento antico (e moderno) con il quale ancora oggi, come ieri, si continuano a percorrere le vie liquide dell’universo mediterraneo che disegna paesaggi, muove conflitti, apre conoscenze e infine crea il suo immaginario mitico e i suoi eroi”.

In fondo l’artista ci ricorda come la conquista della conoscenza e l’ampliarsi degli orizzonti dell’uomo costano sempre fatica e coraggio; sempre più fatica e ancor più coraggio. E l’eroe in fondo è ancora oggi questo, ed è questa la ragione per cui la figura di Eracle può costituire, oggi come ieri, un riferimento enigmatico ma potente”.

implicito che le peregrinazioni occidentali assumono nell’eroe greco per eccellenza, la cui narrazione mitologica sottende la storia della colonizzazione greca nel Mediterraneo. La nave, con cui Pellegrino apre la mostra, è lo strumento antico (e moderno) con il quale ancora oggi, come ieri, si continuano a percorrere le vie liquide dell’universo mediterraneo che disegna paesaggi, muove conflitti, apre conoscenze e infine crea il suo immaginario mitico e i suoi eroi”.


Il solo nome di quest’esposizione dichiara già il senso di un’iniziativa che non è semplicemente un omaggio al celebre personaggio della mitologia greca, simbolo di forza, l’eroe dal doppio culto, talvolta annoverato fra gli dei altre fra gli eroi, ma vuole offrire un’inedita interpretazione dell’antichità che attraverso il linguaggio universale dell’arte e il richiamo al mito e all’archetipo, possa donare al visitatore una chiave di lettura della società contemporanea.

In quest’ottica, Domenico Pellegrino è l’artista scelto dal Museo Mandralisca, per reinterpretare nell’attuale momento storico post pandemico, il mito del possente figlio di Zeus, in questa mostra che è il frutto di un lavoro lungo anni durante i quali l’artista ha condotto un’accurata ricerca storico-bibliografica sui crateri, i mosaici e le statue del patrimonio archeologico dei più noti musei del mondo -come il Man, il British Museum, il Louvre, solo per citarne alcuni- assorbendo come una spugna la cultura classica e assumendola come una premessa fondamentale e al tempo stesso un’estensione del suo lavoro contemporaneo.






Oggi, l’ispirazione da cui Pellegrino prende le mosse per la sua personale riflessione sull’archetipo classico dell’eroe è la scultura di Eracle con la cerva di Cerinea, il finissimo gruppo bronzeo rinvenuto durante gli scavi archeologici di Pompei, donato alla città di Palermo da Ferdinando IV, e da allora custodito al Museo Regionale A. Salinas, dov’è uno dei reperti più famosi e ammirati. Per l’occasione, grazie alla collaborazione tra l’ente museale siciliano e il prestigioso Museo Archeologico Regionale A. Salinas, prestatore- per la prima volta nella storia del Museo- della celebre scultura, il bronzo pompeiano dialoga con le opere diffuse di Domenico Pellegrino, così come anche gli altri reperti che appartengono alle collezioni del Museo di Cefalù, esaltando, per contrasto, la relazione che si istituisce tra storia e contemporaneità.


In questo scenario, un segnale di speranza e di positività viene dal linguaggio assolutamente “luminoso” e originale dell’artista che stupisce conferendo nuove prospettive di lettura del personaggio di Eracle e un’originale modalità di rappresentarlo: Pellegrino sceglie di interpretare l’impresa nel giardino delle Esperidi, come esperienza di incontro e di relazione con luoghi e personaggi, misteriosi ma affascinati e formativi, adatti a suscitare nell’Eroe quell’intelligenza e quell’astuzia che gli permetteranno di superare la prova e conquistare i “pomi d’oro”, segno eterno di conoscenza, ma anche di vitalità e immortalità.


Una straordinaria metafora delle sfide che l'uomo deve affrontare, confrontandosi con la propria paura dell'ignoto, con la solitudine, con la forza della natura, ma anche con il posto che gli è stato assegnato nel mondo.

In questa vicenda, fondativa della nostra cultura profonda, riecheggiano molti miti, da quello del Giardino del Bene e del Male alla Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine: Eracle deve liberarsi dai mostri della mente e attraversare da solo l’oceano su una barca. Un elemento, quello della navigazione, ricorrente nella poetica di Pellegrino, (I’m the Island, 58 °Biennale) che proprio con una nave decide di aprire la mostra, rivelando l’insistente metafora del viaggio umano della Vita, che si carica di valori universali e condivisi.

Come in un viaggio, l'artista stimola il visitatore a percorrere un itinerario che si snoda attraverso le sale del museo, all’esito del quale troverà il suo punto di arrivo, incontrerà le tre figure mitologiche alle quali dovrà affidarsi, Nereo, Atlante e Prometeo, per poi infine approdare nell'isola delle Esperidi ed affrontare il temuto Ladone.


Il percorso diffuso delle opere finisce con il rappresentare, quindi, la ratio “illuminata” dell’Uomo che, solo grazie ad essa, può trovare la rotta e superare le prove eroiche della vita, restituendo il senso di un sincretismo di linguaggi artistici che si apre ad innovativi e originali modi di proporre e osservare l’arte all’interno dei musei, oggi più che mai necessari.


Ufficio stampa mostra

Sofia Li Pira

sofialipira@gmail.com | 347.8495657


Ufficio Stampa e p.r. dell’artista

Valentina Bruno

info@domenicopellegrino.com | +39 335 607 9346



Eracle. L’uomo, il mito, l’eroe

di Domenico Pellegrino

a cura di Rosalia Liberto e Andrea Dusio

Realizzata grazie al contributo della Fondazione Culturale Mandralisca


5 ottobre 2020

31 gennaio 2021


Museo Mandralisca

via Mandralisca, 13, Cefalù

si ringrazia per la partnership:

Amara

Di Stefano dolciaria

Wonderful Italy

Ristorante Galleria


Organizzazione generale e comunicazione

Valentina Bruno, Exagonos Ass. Cult.


Ufficio Stampa

Sofia Li Pira



Allestimenti

Visiva Marketing Tools, Giuseppe Plescia,

Plex Design, Massimo Maranto, Sandro Varzi

Alessandra Carrubba, Museo A. Salinas, interventi conservativi



Patrocinio

Fondazione Maimeri


Fotografie

Giuseppe Mazzola


Concept grafico

Industria 01


Trasporto del gruppo scultoreo

dal Salinas al Mandralisca

Montenovi-Roma



Comitato Scientifico:

Caterina Greco, Maddalena De Luca, Laura Gattuso,

Rosalia Liberto, Andrea Dusio, Valentina Bruno.





Regione Siciliana

Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana

Alberto Samonà, Assessore


Dipartimento Regionale dei Beni Culturali

e dell’Identità Siciliana

Servizio Valorizzazione

Maddalena De Luca


Museo Archeologico Regionale A. Salinas

Caterina Greco, direttrice


Comune di Cefalù


Rosario Lapunzina, Sindaco di Cefalù

Vincenzo Garbo, Assessore alla Cultura del Comune di Cefalù


Fondazione Culturale Mandralisca -

Museo Mandralisca – Cefalù


Antonio Purpura, Presidente

Laura Gattuso,

vicepresidente del CdA,

Relazioni Istituzionali

Rosalia Liberto,

componente del CdA,

curatrice della mostra

Francesco Castagna,

consigliere del CdA

Maria Giuliana, consigliere del CdA

Vincenzo Cirincione,

conservatore del Museo Mandralisca,

segreteria, coordinamento prestito




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